domenica 7 agosto 2011

DON'T BE VAGUE, DRINK COCKTAILS


Avrei voluto raccontare di questa serata il giorno dopo o quasi, invece mi sono lasciata passare davanti più di una settimana di tempo. Mea culpa: negli ultimi mesi ho trascurato il blog, e se tutto andrà come prevedo vada, almeno fino a settembre continuerò semplicemente a sopravvivere a me stessa, ai troppi impegni di lavoro, al caldo bianco di afa che mi riempie il soggiorno.  Provo comunque - oggi che è domenica - a ritagliare qualche ora da dedicare ai vecchi appuntamenti non commentati, iniziando appunto dalla serata gestita in collaborazione tra Camelot Cafè e Zuni per l'ultimo venerdì di luglio. Sono capitata all'evento per caso: ero già al parco urbano per la festa di mezza estate organizzata per i bambini dei centri estivi, e sono semplicemente trapassata dal laboratorio artistico all'aperitivo cotto dal sole, dalle forbici con la punta arrotondata allo spritz. Mi sono divertita e sono stata bene, ma mi permetto - al solito - un paio di appunti.
Cardine della festa, a giudicare dal nome scelto per la promozione, avrebbero dovuti essere i cocktail. Io non li ho assaggiati perché avevo un aperitivo già offerto e per educazione non mi ci potevo proprio sottrarre (non sia mai!), ma mi domando: può alle soglie dell'imminente fine del mondo maya essere una serata organizzata unicamente attorno a dei cocktail? Io credevo fossero abbastanza comuni, una di quelle cose che si trovano in ... tutti i bar del pianeta, tipo. Vabbè, probabilmente sono la solita schizzinosa. Se qualcuno volesse scrivermi in merito sarei contenta, magari scopro che vi erano state mescolate sostanze talmente rare e preziose, shakerate con tale pazienza certosina e amore, da produrre bevande assolutamente imperdibili. Chissà. 
Secondo appunto: buono il djset, equilibrata la scelta dei pezzi, niente di troppo venduto, niente di troppo elitario. Peccato che gli ospiti accorsi specificatamente per l'evento rimanessero ostinatamente fermi, immobili come la fede cattolica. Chiarisco un po'meglio la situazione. I presenti si dividevano in fazioni ben distinte: da una parte un gruppo di cialtroni sudati - gli educatori rimasti al parco dopo la festa con i bambini - , con residui di tempera nei capelli e le occhiaie, dall'altra parte la beautifulpeople invitata da Zuni, con i vestitini freschi e i capelli acconciati, impassibile. Io facevo parte del primo gruppo, il quale non ha sicuramente proposto uno spettacolo edificante usando una mezza anguria a modi cappello e rincorrendosi con le ciabatte rotte sulla ghiaia, ma ha almeno festeggiato a dovere, ballando tanto e ridendo altrettanto. Bisogna riconoscere che un paio di tentativi danzerecci da parte del gruppo beautifulpeople si sono effettivamente verificati, ma solo nei momenti di occupazione massiccia del sottopalco. Appena la marea degli educatori si ritirava - per un sorso di acqua, uno scherzo, una sigaretta - ecco che timidamente ritornavano composti e seduti. 
Mi domando che tipo di serata sarebbe stata senza la coincidenza che ha quasi sovrapposto una festa all'altra. Credo sinceramente abbastanza triste.

5 commenti:

  1. Prossima volta gara di rutti

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  2. poveri ma belli! :)

    lills

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  3. mi raccomando, la prossima volta tutti a ballare se no siamo tutti fashion people!

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  4. sei conscia vero che il senso stesso del tuo articolo (il tuo giudicare semplificante che ti erge al di sopra della plebe giudicata) ti pone di diritto all'interno del gruppo beautifulpeople che tanto deprezzi?

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  5. io deprezzo solo chi non balla (crociata personale per l'estate 2011, cfr: lastkillers al reload), difatti ho ballato. non vedo contraddizione.

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