Malgrado la diffidenza che nutro nei confronti degli studenti di architettura, devo ammettere che a Ferrara essi sono gli unici a proporre delle feste intellettualmente valide, gli unici capaci di non appiattire le serate in un orgia di birra in bicchieri di plastica e chiacchiere da ubriachi. Non che ci sia qualcosa di male nell'intendere la festa in termini di fiesta-fiesta-fiesta!, ma in ambito universitario sarebbe lecito talvolta impegnarsi per qualcosa di più e di diverso, rispetto al piacevolissimo ma tardoadolescenziale party cafone. Grandi meriti quindi ai ragazzi di Bassoprofilo, a tal punto volenterosi da organizzare non solo la “4 Giorni delle Arti”, ma addirittura una serie di eventi preliminari, racchiusi sotto all'ombrello di “Antequattro”.
Primo appuntamento mondano ieri sera al Giardino delle Duchesse, interessante per almeno 3 motivi.
Motivo 1: L'allestimento interattivo dei lavori presentati al concorso “24 foto / 24 tempi” (ogni partecipante aveva a disposizione una macchina usa e getta per scattare 24 fotografie sul tema del tempo). Le sequenze di foto erano allacciate a formare tanti nastri circolari, montate come dei rulli su un supporto rustico ma funzionale. Per guardarle bisognava scorrere manualmente i nastri, creando così un assonanza visiva con la pellicola cinematografica, e implicitamente con la rappresentazione del tempo che passa. I soggetti erano spesso molto simili (gettonatissime le attività quotidiane più semplici, o legate al ciclo notte/veglia), e per questo ho particolarmente apprezzato la sequenza patriottica dei tre ghiaccioli (uno verde, uno bianco, uno rosso) che scatto dopo scatto si sciolgono al sole, per ridursi a miseri stecchini di legno (infilati nel naso di qualcuno).
Motivo 2: Elegantissimo il concerto dei M.O.F. 5tet, bravi e belli.
Motivo 3: Sangria e birra a prezzi popolari (che va bene radical chic, ma non per questo astemi!).
L'unica ragione di rammarico, che esula dalla responsabilità dei provetti architetti, è relativa al giardino stesso, spelacchiato e un po' patetico. Potrebbe essere uno dei posti più belli della città, invece – oltre ad essere sempre chiuso (aprire quattro giorni all'anno significa essere sempre chiusi, questo lo specifico per i puntigliosi) – è lasciato sconnesso e misero. Al posto delle piante - tutte sradicate, ad eccezione dei tre alberi più grandi - è rimasta l'erbaccia incolta. Mi piacerebbe sapere se saranno in futuro presi provvedimenti per risanarlo, restituirlo.